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In una lettera congiunta a firma del presidente dell’Ivass e del governatore della Banca d’Italia, inviata lo scorso 26 agosto 2015 a Banche e Assicurazioni, le due Authority richiamano gli operatori a rimuovere tutta una serie di criticità in modo da riequilibrare i contenuti delle garanzie a tutto favore dei consumatori.
Ma quali sono queste criticità? Principalmente si tratta del fatto che le garanzie vengono offerte in pacchetti inscindibili. Il che può spesso portare gli assicurati a pagare una parte dei premi anche per coperture che non li riguardano.
In una delle principali democrazie del mondo il diritto alla salute dovrebbe essere un caposaldo imprescindibile.
Eppure non sembrerebbe più così, visto che nell’attuale scenario italiano l’offerta pubblica si va progressivamente riducendosi, proprio nel momento in cui sono sempre più i cittadini che rinunciano alle cure sanitarie per problemi economici. Una situazione del tutto particolare che riguarda ormai quasi tutte le economie, tuttavia, il 63% degli italiani ha ben chiaro in testa quale potrebbe essere il soggetto in grado di supportare il sistema pubblico e i privati cittadini: le aziende.
L’altra faccia della medaglia di una vita più lunga, è il timore di trascorrerne una parte in condizioni di sofferenza, di non autosufficienza, e anche di non ottenere le cure e le attenzioni necessarie per affrontare al meglio malanni e invalidità. Passando dal punto di vista individuale a quello collettivo, è stato evidenziato già da tempo un rischio riguardo alla sostenibilità di lungo periodo dei sistemi sanitari, in relazione al fatto che nel futuro la quota di anziani sulla popolazione sarà più alta e dunque, prevedibilmente, si dovrà far fronte a una più elevata prevalenza di patologie, soprattutto croniche, e a un’ingente crescita delle esigenze di cura dei cittadini – sia sanitarie, sia assistenziali – con conseguenti riflessi sulla spesa per la salute, pubblica e privata.
Una situazione alquanto delicata, oltreché costosa per le casse dello Stato che negli ultimi dieci anni ha speso circa 4 milioni di euro per mitigare i danni prodotti dalle sole alluvioni.
Un passo avanti nel segno della dematerializzazione dei contratti e l’unico obbligo per l’automobilista sarà quello di avere un indirizzo di posta elettronica per inserire la targa nel sistema Targa System che incrocerà i dati video ricevuti con il database che raccoglierà le targhe vetture circolanti e i dati archiviati dalle forze dell’Ordine, delle Agenzie delle Entrate e dalle assicurazioni.
Sì perché nella maggioranza dei casi le cose non vanno mai come si spera e dopo una delle ormai frequenti tempeste di vento abbattutesi anche nel nostro Paese molte persone hanno dovuto fare i conti con rimborsi assicurativi molto inferiori del previsto.